
Dal 2024 la rendicontazione di sostenibilità cambia volto in Europa. Le imprese italiane devono prepararsi ora per non farsi trovare impreparate. Ecco cosa cambia, chi è coinvolto e come conformarsi con strumenti digitali come ESG REPORTS.
Cos’è la CSRD e perché cambia tutto
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è la nuova direttiva europea che estende gli obblighi di rendicontazione non finanziaria a oltre 50.000 imprese in Europa, incluse PMI quotate e grandi aziende non quotate che soddisfano determinati criteri dimensionali.
Rispetto alla precedente NFRD (Non-Financial Reporting Directive), la CSRD introduce:
il principio della doppia materialità;
l’obbligo di audit esterno delle informazioni;
l’utilizzo degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS);
una maggiore granularità e tracciabilità dei dati ESG.
Chi sarà obbligato a rendicontare e da quando?
Le tempistiche variano in base alla dimensione e alla quotazione delle imprese:
Periodo di rendicontazione | Imprese coinvolte |
---|---|
FY 2024 → Reporting 2025 | Grandi imprese già soggette a NFRD |
FY 2025 → Reporting 2026 | Grandi imprese non quotate (almeno 2 su 3: >250 dip., >€40mln ricavi, >€20mln attivo) |
FY 2026 → Reporting 2027 | PMI quotate |
FY 2028 → Reporting 2029 | Imprese extra UE con filiali rilevanti in Europa |
💡 Attenzione: anche le imprese non direttamente obbligate dovranno spesso fornire dati ESG se parte di una catena del valore che coinvolge aziende soggette.
Cosa sono gli ESRS e perché sono fondamentali
Gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) sono lo standard tecnico di riferimento per la CSRD. Definiti da EFRAG, specificano cosa va rendicontato, con quale livello di dettaglio e quali indicatori utilizzare.
Esistono 2 blocchi principali:
ESRS generali (es. strategia, governance, doppia materialità)
ESRS tematici: ambientali, sociali, governance
Dal 2025 è prevista anche una versione semplificata per micro e piccole imprese (VSME ESRS).
Come prepararsi operativamente: un piano in 5 step
Per evitare criticità e sanzioni, le imprese devono avviare fin da subito un piano strutturato. Ecco una roadmap essenziale:
Valutazione della materialità: individuare gli impatti rilevanti e gli stakeholder chiave.
Mappatura dei dati ESG: identificare le fonti, i flussi e i responsabili della raccolta.
Definizione delle policy ESG: aggiornare o creare policy ambientali, sociali e di governance.
Strutturazione del report: adottare gli standard ESRS e un linguaggio coerente.
Digitalizzazione del processo: scegliere una piattaforma che permetta gestione, audit e pubblicazione efficienti.
Perché le aziende non possono più improvvisare
Essere compliant con la CSRD non significa solo “pubblicare un report”. Serve una trasformazione culturale e organizzativa che coinvolge:
il vertice aziendale;
la governance ESG;
i reparti operation, HR, procurement e comunicazione.
Imprese impreparate rischiano sanzioni, esclusione da filiere virtuose, o perdita di accesso ai capitali sostenibili.
ESG REPORTS: la soluzione digitale per una CSRD semplice e guidata
La piattaforma ESG REPORTS nasce per supportare imprese e consulenti nell’affrontare la transizione CSRD in modo strutturato, conforme e accessibile.
Step-by-step: guida interattiva alla redazione del bilancio Modelli conformi ESRS integrati Raccolta e gestione dati centralizzata Suggerimenti con intelligenza artificiale Infografiche KPI e supporto Carbon Footprint
Grazie alla piattaforma, anche le PMI possono affrontare la CSRD senza dover costruire da zero un sistema ESG interno.
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